Una donna con calzini al ginocchio giace esausta a terra con le gambe piegate dopo la corsa di Rennsteig

Laufen

Run for your team – Rennsteiglauf Edition

La staffetta di Rennsteig: un’avventura con la squadra “Torpedo Alfredo”

Non tutte le corse di Rennsteig sono uguali

La staffetta di Rennsteig è conosciuta e amata, esattamente come la corsa campestre di Rennsteiglauf, anche al di fuori dei confini della Turingia e della Germania. Sin dal 1999 i partecipanti affrontano il lungo percorso di 170 chilometri suddivisi in squadre di dieci. Katharina ha deciso di portarci con lei durante la sua prima partecipazione, nonché la sua primissima gara di corsa. Scopriamo insieme a lei com'è andata.

Tutto per la squadra!


Una donna sorridente tiene in mano la targa della propria gara

Perché ho deciso di iscrivermi alla staffetta di Rennsteig? Tutto è partito dalla mia amica Suse e da suo padre Alfred, un appassionato di running, che aveva già partecipato spesso alla corsa di Rennsteiglauf e alla staffetta. Alfred ha passato il testimone alle sue figlie e Suse mi ha chiesto di andare con lei. Siccome sono sempre in prima fila quando si tratta di divertirsi, ho accettato senza neanche pensarci, nonostante io odi il jogging. Infatti fino a quel momento, avevo corso solo due volte e non mi era mai piaciuto.

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Avendo però accettato l’invito alla staffetta di Rennsteig, mi sono sentita in obbligo di andare a correre regolarmente per allenarmi. A ottobre ho iniziato la mia preparazione affrontando subito un tratto di 10 km nella Svizzera sassone. Al termine della corsa ero sfinita e ho capito che avrei dovuto approcciarmi al running con più calma. Insieme alla mia amica ho quindi iniziato con corse di 5 km, aumentando gradualmente la distanza. Nei due mesi precedenti alla gara ho cercato di arrivare a 15 km, in quanto la frazione che avrei dovuto affrontare alla staffetta era di 13,6 km.

Ben presto è arrivato il 15 giugno, giorno della gara. Alle 5:00 del mattino, il primo corridore della nostra squadra è partito da Hörschel, quindi non da Obersdorf o Eisenach come nella corsa campestre di Rennsteiglauf. Io ero la quarta e la mia tappa partiva dalla Neue Ausspanne fino ad arrivare a Grenzadler. Tramite cellulare mi hanno detto che i corridori prima di me erano stati velocissimi e che io sarei partita prima del previsto. Tutto è avvenuto così velocemente. Ho fatto appena in tempo a infilarmi le calze Bauerfeind Trail Run Mid Cut Socks e le scarpe da corsa che era già arrivato il mio turno. Colta di sorpresa, ho avuto giusto il tempo di mangiare una banana per poi partire alle 8:30 del mattino.

Il corridore che mi precedeva mi ha consegnato il bracciale e un sasso che, come da tradizione, avrei dovuto portare da Hörschel a Blankenstein per gettarlo nel fiume Saale. Riguardo alla mia frazione, sapevo soltanto che era lunga 13,6 km e che iniziava con una salita che mi ha subito sfiancata. Il sentiero era pieno di pozzanghere a causa della pioggia e io cercavo sempre di mettere i piedi ai lati per evitare di correre nel fango. Molte squadre erano partite un’ora dopo la nostra e parecchi corridori mi stavano superando: era molto frustrante. Poi sono riuscita a superare una donna e mi sono fatta coraggio.

Un uomo e una donna camminano insieme mentre alcune persone in bicicletta si trovano sullo sfondo
Un uomo e una donna camminano nella foresta, osservati dai passanti, mentre il terreno è fangoso

Era la mia prima gara e la pressione emotiva era enorme: “So che tutti gli altri dipendono da me e non posso assolutamente fermarmi. Devo tener duro, devo arrivare in fondo.” Senza cellulare però non sapevo né che ora fosse, né quanti chilometri dovessi ancora percorrere. I dislivelli complessivi di 260 metri in salita e 120 metri in discesa non facilitavano certo l’impresa. A ogni passo mi ripetevo: “Katharina, sei forte, puoi farcela.”

La banana mi era rimasta sullo stomaco per tutto il tempo, ma mi aiutavo con piccoli sorsi d’acqua dalla sacca idrica nel gilet da corsa. Il momento peggiore è arrivato verso l’ottavo-nono chilometro: non riuscivo praticamente più a correre. Chiedevo a tutti quanto mancava. Quando ormai rimanevano solo 2 km da affrontare, mi sono nuovamente fatta coraggio e ho aumentato il ritmo. L’ultimo tratto era fortunatamente in discesa. Ho dato tutto e finalmente ho visto il frazionista dopo di me, Andreas, che mi salutava. Quando gli ho passato il bracciale, ero sfinita ma orgogliosa, nonostante non avessi percorso la frazione nel tempo desiderato: avevo impiegato 1 ora e 28 minuti.

Una donna in abbigliamento sportivo fa jogging attraverso il Rennsteig e alza entrambe le braccia per fare il segno della pace mentre gli spettatori la acclamano.

La squadra è al centro della scena, non la performance!


La giornata era stata faticosa, ma caratterizzata da grande spirito di squadra. Ci spostavamo di tappa in tappa a bordo di tre pullman VW per incitarci l’un l’altro. Dopo la corsa, le calze Bauerfeind Recovery Compression Socks mi hanno aiutata a recuperare. Consigliatissime! A Nils, che doveva percorrere la sesta frazione, non è andata particolarmente bene. L’ho seguito in bici, per motivarlo. La nostra squadra è arrivata a Blankenstein alle 22.30, quando la tenda dell’arrivo era già stata smontata. Abbiamo comunque ricevuto una medaglia e un attestato per aver percorso i 170 km in 17 ore e 22 minuti. Siamo arrivati quarantatreesimi su cinquanta: non saremo stati dei campioni, ma eravamo incredibilmente fieri di noi stessi. 

 A Blankenstein abbiamo cenato insieme e abbiamo festeggiato la nostra squadra bevendo birra e cantando. Il mattino seguente siamo andati a fare il bagno nel fiume Saale, in cui abbiamo gettato il nostro sasso: una bella conclusione di un fine settimana indimenticabile. Alfred ci ha chiesto chi avrebbe voluto ripetere quest'avventura l’anno seguente e io ho accettato subito. L’anno prossimo voglio fare ancora meglio e magari partecipare anche alla corsa campestre di Rennsteiglauf.

Una donna con pantaloncini sportivi corti e calze al ginocchio fa la verticale
Un uomo corre esultante verso il traguardo mentre una donna lo affianca in bicicletta.