Ciclismo

Race around the Netherlands

2.000 chilometri in 8 giorni: il racconto di un’esperienza di ultra-ciclismo

Race around the Netherlands: una gara di ultra-ciclismo intorno ai Paesi Bassi

Martin e Christian sono due amici di lunga data che hanno già affrontato insieme diverse avventure in bicicletta. Due anni fa si sono trovati per la prima volta alla linea di partenza della Race around the Netherlands. Al loro primo tentativo, hanno dovuto abbandonare la gara a causa di un tendine d'Achille gonfio. Scoprite attraverso il nostro racconto come si sono preparati e se quest’anno sono riusciti a raggiungere il traguardo.

Cosa c’è da sapere sull’evento di ultra-ciclismo Race around the Netherlands

Diversi ciclisti pedalano l'uno dietro l'altro su una strada della Corsa intorno ai Paesi Bassi

La Race around the Netherlands è una gara di ultra-ciclismo auto-sostenuta. I partecipanti devono completare il percorso designato il più rapidamente possibile, in completa autosufficienza e senza alcun aiuto esterno. La distanza di oltre 1.950 chilometri con più di 6.800 metri di dislivello deve essere percorsa esclusivamente da ciclisti singoli o coppie. Il limite di tempo è di 8 giorni e mezzo. Oltre alle condizioni meteorologiche variabili, le principali sfide includono il reperimento di cibo e acqua a sufficienza. Non c'è premio in denaro. Tutte le informazioni sull'evento di ultra-ciclismo Race around the Netherlands sono disponibili sulla pagina dedicata.

La preparazione: allenamento, organizzazione del bagaglio e pianificazione del percorso

Prima di trovarci sulla linea di partenza della Race around the Netherlands con altri 260 partecipanti, avevamo molto da fare, soprattutto dovevamo allenarci. Chiunque voglia percorrere 250 chilometri o più in bicicletta ogni giorno, deve preparare sia il corpo che la mente. Durante l'autunno e l'inverno, ci siamo allenati principalmente al chiuso su un trainer indoor a causa del maltempo. Con due bambini piccoli ciascuno a casa, l'allenamento strutturato è il modo più semplice per gestire la situazione. Avevamo stabilito un allenamento a intervalli di circa quattro volte a settimana. Tuttavia, nell'allenamento di ultra-ciclismo, non sono solo le componenti del corpo attive che devono adattarsi, come i muscoli delle gambe, ma anche altri muscoli di supporto e componenti passive, come i legamenti e i tendini, il collo e naturalmente l'area di seduta.

Appena il clima è diventato più mite, abbiamo iniziato a pedare fuori il più spesso possibile. Un fine settimana di marzo, abbiamo organizzato una sessione di allenamento di 3 giorni per testare noi stessi e il nostro equipaggiamento. Ognuno di noi ha impacchettato i propri effetti personali (solo lo stretto necessario) in speciali borse da bikepacking sulla bici (per maggiori informazioni sull’allenamento con bici da corsa, leggi questo articolo. Inoltre, abbiamo studiato il percorso nei Paesi Bassi per avere in anticipo un'idea approssimativa dei punti ristoro, come stazioni di servizio e supermercati. Per pernottamenti lungo il tragitto, ci siamo iscritti all'organizzazione "Vrienden op de fiets", rete olandese di bed & breakfast che offre camere private o spazi all’interno di giardini privati in cui accamparsi a €25 a notte a persona, colazione inclusa.

Due partecipanti alla Race around the Netherlands pedalano verso il sole della sera.

Race around the Netherlands: il racconto della gara in 8 atti

Molti ciclisti diversi si trovano nella zona di partenza dell'evento di ultra-ciclismo Race around the Netherlands

Giorno 1 – Sentieri familiari, nuove esperienze

Eravamo estremamente emozionati, quando finalmente, alle 8:00 del mattino, ci trovavamo sulla linea di partenza insieme agli altri ciclisti in mezzo alla confusione. Il tempo sembrava essersi fermato prima che Michael – l'organizzatore – sventolasse la grande bandiera della Race around the Netherlands, decretando così il via alla gara. L’avanzamento è stato rapido fin dall'inizio e la lunga catena di ciclisti che percorrevano le strade strette vicino alla città di Arnhem sembrava infinita.

Ma quelle non erano certo le uniche persone presenti in strada: era infatti il giorno del Re nei Paesi Bassi, una festa nazionale con parate e festeggiamenti in ogni grande città. Spesso eravamo costretti a procedere molto lentamente tra folle e sfilate nei centri cittadini.

Anche il vento non è stato clemente durante questa giornata, tuttavia siamo riusciti a goderci appieno i panorami più belli, come il Parco Nazionale "De Hoge Veluwe". La destinazione dopo 261 chilometri era la casa di Arjen e sua moglie a sud di Enschede, dove due anni prima eravamo crollati a letto esausti

Giorno 2 – Non ancora!

Poco prima delle 6:00 del mattino, la sveglia era suonata e avevamo barcollato assonnati già abbastanza provati verso la colazione. Ci sembrava impensabile riuscire a pedalare per 280 chilometri durante il secondo giorno. Tuttavia, la sera prima avevamo già prenotato l’alloggio, quindi non avevamo altra scelta. Durante la colazione e sui primi chilometri, due vecchie conoscenze, Werner e la sua ragazza Juliett, ci hanno accompagnato. Li avevamo incontrati due anni prima lungo il percorso e nuovamente questa volta per caso a casa di Arjen. Abbiamo pedalato insieme per circa 100 chilometri prima che Christian ed io decidessimo di procedere più spediti e salutarli.

Poco dopo, sfortunatamente ho iniziato a sentire per la prima volta dall’inizio della gara pressione al tendine d'Achille sinistro. Ero arrabbiato, deluso e vicino alle lacrime, ma mi sono fatto coraggio, ho tolto il tacchetto dalla scarpa e ho percorso i restanti 150 chilometri attraverso bellissime foreste e la fortezza di Bourtange. Al mattino e tra una tappa e l’altra, ci era sembrato impossibile riuscire ad infilarci le calze per il recupero, dopo 276 chilometri, prima di raggiungere Groningen.

Tre ciclisti che pedalano fianco a fianco su una strada nella foresta
Due ciclisti di spalle che percorrono un argine con le pecore e partecipano alla gara di ultra-ciclismo Race around the Netherlands

Giorno 3 – Meno mare, più pecore

Le previsioni del tempo per il terzo giorno erano molto buone, ma non potevamo dire lo stesso per quelle del vento: molto sole e una forte brezza da sud-ovest. Ciò significava che avremmo avuto venti favorevoli per i primi 60 chilometri, ma poi avremmo dovuto combattere contro il vento per i successivi 200 chilometri. Aggiungete a questo la prospettiva di dighe, pecore e nient'altro lungo il cammino. Quanto meno il dolore al mio tendine d'Achille si era calmato di nuovo.

A Groningen, su un ponte sollevato, si sono radunati circa otto partecipanti alla Race around the Netherlands, riconoscibili dalle loro biciclette completamente cariche e dai cappelli da ciclismo con grandi numeri. Naturalmente ci siamo fermati per due chiacchiere, il che ci ha impedito di approfittare del vento favorevole.

Finalmente eravamo arrivati al mare e, durante una pausa verso le 14:00, ci siamo resi conto che tutti i tentativi di trovare alloggio presso un privato erano vani. "Periodo di vacanze", ha esclamato una donna al supermercato che aveva seguito i nostri sforzi. Fortunatamente, abbiamo trovato un hotel nella cittadina costiera di Lemmer che aveva ancora posto. I 120 chilometri fino a quel momento erano stati belli, ma monotoni e molto stancanti a causa del vento.

Giorno 4 – Nuovi territori in vista!

Per il quarto giorno avevamo previsto il raggiungimento di tre importanti obiettivi: il primo era quello di completare metà del percorso di gara (975 chilometri totali); il secondo quello di arrivare a 1.000 chilometri pedalati in 4 giorni; il terzo obiettivo era quello di superare il punto in cui ci eravamo arresi due anni fa, il che significava entrare in nuovi territori!

Il vento contrario continuava a soffiare forte in faccia, ma con la prospettiva di un miglioramento. I primi 90 chilometri della giornata scorrevano senza intoppi. Ora arrivava il punto di svolta: non ci dirigevamo più a sud ma a nord. Il resto della giornata sarebbe stato meno stancante grazie al vento favorevole. Questo ci ha dato una buona spinta, ma sfortunatamente ha fatto poco per aiutarci nella turistica Edam (patria del formaggio Edam). Lì, abbiamo dovuto spingere le nostre biciclette lungo la promenade di quattro chilometri. I traguardi importanti si sono rivelati meno glamour di quanto ci aspettassimo, principalmente a causa della nostra crescente stanchezza.

A Den Helder, la pioggia e il crescente dolore al tendine d’Achille di Christian avevano segnato il punto emotivo più basso raggiunto finora. Ero sollevato che nel mio caso lo stato del tendine d’Achille fosse sotto controllo, così avrei potuto supportare Christian. Fortunatamente gli ultimi 20 chilometri della giornata attraverso le dune hanno contribuito a tranquillizzare un po' i nostri animi.

Un ciclista che partecipa alla Race around the Netherlands trasporta la sua bicicletta su un lucchetto.
Due ciclisti ultraciclisti di spalle che percorrono un lungomare dove sorge un faro.

Giorno 5 – Magia del sentiero

Seduti al tavolo della colazione, provavamo sentimenti contrastanti: da una parte, le prospettive per oggi erano vento favorevole, un bellissimo percorso attraverso le dune e le città dell'Aia e Rotterdam. Dall'altra, Christian aveva ancora problemi con il tendine d'Achille. Tuttavia, siamo partiti ugualmente.

Il paesaggio era incredibilmente bello, ma Christian si faceva sempre più silenzioso. Poi improvvisamente, un ciclista sconosciuto ci ha avvicinato. Aveva partecipato allo stesso evento quattro anni prima. Christian ha condiviso i suoi problemi, e lo sconosciuto ci ha detto di aver vissuto esattamente la stessa esperienza e come era riuscito a raggiungere comunque il traguardo: aveva spostato la tacchetta dei pedali automatici tutta indietro sulla scarpa e fasciato il piede. Abbiamo subito messo in pratica entrambi i consigli e Christian ha sentito un miglioramento immediato. Allegri, siamo passati attraverso Aia e nella metropoli di Rotterdam, una città enorme con un'atmosfera metropolitana simile a Londra.

All'improvviso, al semaforo dietro di noi, abbiamo sentito una voce: "Martin e Christian?" non potevamo crederci, era Patrick, un ciclista che avevamo incontrato anche due anni prima. Aveva trovato i nostri nomi nell'elenco dei partecipanti e aveva seguito il nostro viaggio tramite il nostro tracker GPS, intercettandoci a Rotterdam, anche se questa volta non stava partecipando alla gara. Abbiamo pedalato insieme per un pò e verso sera, dopo quasi 260 chilometri, pensavamo ancora “wow, che giornata!”.

Giorno 6 – Una giornata pazza

La nostra host dell'ultima notte ci ha imbandito una colazione favolosa che non lasciava nulla a desiderare. Abbiamo iniziato la giornata con la prospettiva di sole e vento favorevole, almeno per i primi chilometri. Il tendine d'Achille di Christian era "così e così", ma entrambi stavamo lottando con problemi al sellino. I problemi al sellino, così come l'irritazione del tendine d'Achille, non sono rari nell'ultraciclismo.

I primi chilometri lungo il mare sono stati tranquilli, e contemplavamo quanto lontano saremmo potuti arrivare durante questa giornata. Pensavamo "veramente lontano!" fino a quando improvvisamente abbiamo notato una chiusura stradale: a causa dei lavori di costruzione del ponte, avremmo dovuto sostare 30 minuti. La ditta di costruzioni aveva allestito un punto di ristoro con caffè e biscotti appositamente per tutti i ciclisti in attesa. “Che organizzazione!” abbiamo pensato. Dopo aver ripreso il viaggio, tutto ad un tratto ci siamo trovati di fronte ai venti contrari e, ad ogni chilometro che percorrevamo in più, il tempo si faceva sempre più freddo e nebbioso. Intanto i sentieri erano diventati completamente coperti di sabbia. Improvvisamente nel centro della città di Goes, ci siamo accorti che un uomo anziano giaceva immobile a terra sotto la sua bicicletta. Fortunatamente molti passanti si erano già affrettati ad aiutarlo, così abbiamo deciso di continuare il nostro viaggio. Che giornata! Anche se avevamo già prenotato una camera in ostello, le cose stavano procedendo così bene che stavamo considerato l’idea di proseguire oltre i 235 chilometri fino all'hotel. Tuttavia il radar delle piogge prevedeva un forte temporale, che ci ha colpito proprio mentre stavo andando a farmi una doccia.

Tre ciclisti aspettano in un cantiere per la costruzione di un ponte, bevendo caffè e mangiando biscotti
Una strada è completamente invasa dall'acqua.

Giorno 7 – Il vento impazzisce e la pioggia fa seguito

La pioggia non è stata solo la nostra compagna per tutta la notte, ma ci avrebbe accompagnato anche durante il giorno seguente. Quindi, al mattino, ci siamo trovati di fronte a venti contrari e pioggia, mentre nel pomeriggio c'erano previste alcune salite, ma con il sole. È stata davvero una battaglia contro gli elementi! E quale momento più scomodo se non questo per una foratura alla ruota? Un chiodo ha perforato il mio pneumatico, causandoci una sosta di almeno 20 minuti.

Successivamente la pioggia si è leggermente attenuata, al contrario il vento si è intensificato. Abbiamo continuato la nostra lotta verso sud fino a quando non abbiamo dovuto affrontare la prima delle 11 salite. Alcune di esse erano gestibili, mentre altre, con pendenze fino al 22%, erano estremamente impegnative. Il nostro obiettivo era conquistare ogni cima senza scendere e, in effetti, ci siamo riusciti. Ad un certo punto, abbiamo persino dovuto passare attraverso una strada completamente allagata dalla pioggia caduta durante la notte.

Il punto più alto era il "Drielandenpunt" ad un'altitudine di 322 metri sopra il livello del mare, dove si incontrano i confini di Germania, Belgio e Paesi Bassi. Le ultime due salite della giornata sono state una passeggiata, ma siamo arrivati all'hotel solo poco prima delle 21:00 dopo aver percorso 205 km. Le biciclette erano sporche, ma le prospettive per il giorno successivo erano eccellenti.

Giorno 8 – L'attacco è la migliore difesa

Per l'ultima volta, la sveglia è suonata poco prima delle 6:00 del mattino, abbiamo tirato su le nostre fasce compressive per le braccia e per l'ultima volta ci siamo seduti sulle nostre bici esattamente alle 7:21 del mattino. In questa ultima giornata, i chilometri sembravano essersi allungati come gomma da masticare sotto una scarpa in una giornata estiva. A questo punto stavamo perdendo l’entusiasmo. Dovevamo trovare un nuovo incentivo, così abbiamo deciso di passare in modalità “competizione completa”.

In gara eravamo posizionati tra il 180° e il 220° posto, ma a questo punto pedalavamo come se stessimo lottando per il podio. Abbiamo puntato a coprire gli ultimi 222 chilometri con un tempo di pausa inferiore a 30 minuti e una velocità media di oltre 25 km/h. Questo gioco ci ha dato lo slancio necessario per proseguire nell’impresa. Molti degli altri partecipanti alla Race around the Netherlands hanno pedalato in questa modalità per tutto il tempo, ma per noi era sufficiente farlo l'ultimo giorno.

Poco prima delle 17:00, abbiamo attraversato l’arrivo e siamo stati applauditi dai ciclisti presenti. Michael, l'organizzatore, si è congratulato con noi e ha scattato la foto di rito al traguardo. Persino Patrick era lì ad aspettarci. Che gran finale!

Due finisher si trovano nella zona di arrivo della Race around the Netherlands e sono felici.

Conclusione della Race around the Netherlands

Christian e Martin hanno impiegato 7 giorni, 10 ore e 15 minuti per completare la Ultra-Cycling Race around the Netherlands. Durante la gara, hanno consumato circa 70 barrette di cioccolato, 3.5 kg di insalata di patate e vari snack; hanno rifornito le loro riserve energetiche con oltre 10 kg di cacao e 12 litri di succo. Dei circa 260 partecipanti, poco meno di 200 hanno terminato entro il limite di tempo previsto e Christian e Martin sono arrivati al traguardo insieme all’ultimo terzo dei ciclisti ancora in gara. Per i due amici il piazzamento in un evento di Ultra-Cycling non è determinante, ma i loro obiettivi sono ben altri: fare nuove esperienze, creare contatti di valore e superare i propri limiti. Nonostante i numerosi dolori e le fatiche, è stata un’avventura indimenticabile per Christian e Martin. I due amici infatti stanno già decidendo a quale nuovo evento di Ultra-Cycling prendere parte.

Galleria fotografica dell'evento di Ultra-Cycling Race around the Netherlands

Ecco la galleria con alcune foto che Christian e Martin hanno scattato durante la loro Race around the Netherlands:

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